Secondo atto

Stessa scena dell’atto precedente. All’apertura del sipario la scena e` vuota e buia. E` notte. Poi col solito canto del gallo, incomincia ad albeggiare. Cinguettio di uccelli. Dopo un minuto circa, dall’armadio, entra in scena Luperchico, sempre tutto bianco, ma con una vistosa fascia nera al braccio sinistro e una cravatta nera. Egli si reca presso la parete centrale, stacca il quadro di Marx e appende quello del Re. Tutta l’operazione dev’essere effettuata con grande solennita`, come un rito. Quindi Luperchico restera` qualche momento in raccoglimento. Musica adatta.

Da destra, vociando, entrano GRAZIA e Mollica.

CAV. MOLLICA

Purtroppo tutto e` comu u lassau il compianto don Bastianu, bonamma. Io non ho toccato nemmeno uno spillo, aspettu ca si fa vivu qualchi parente, ma fino ad ora non s’e` visto nuddu, nessuno. E allura, ora, mi sentu autorizzatu a fare sgombrare tutte queste…masserizie (con disprezzo, toccando una sedia e pulendosi la mano, ostentatamente)… cosicche`subitu doppu lei potra` trasiri nta l’appartamentu…-

GRAZIA

Eh, appartamento… modesta casetta rurale..-

CAV. MOLLICA

Modesta si, ma bella, asciutta, solida..-

GRAZIA

Vecchia, umida, cadente.. Cavaliere, siamo onesti, questa e` una topaia!-

CAV. MOLLICA

Ma che dice, signora. Chista e na casa solida, costruita all’antica. Vardassi cchi ci dicu: chista con qualchi piccolu interventu, qualchi ritoccu, na bona manu di calce, cu na bona bruscia, tornera` all’antico splendore. Questa e` una dimora da Re!- (guarda il soffitto)

LUPERCHICO, alle sue spalle, gli molla un calcione, e Mollica, sbalordito guarda GRAZIA che impassibile contempla il soffitto.

GRAZIA

Ma che Re e Re, questa topaia andava bene solamente per quel rimbambito di BASTIANU Villa.-

LUPERCHICO, alle sue spalle le molla un pizzicotto nel sedere. GRAZIA, sorpresa, molla un ceffone a Mollica, che piu` sbalordito che mai, rimane senza parole massaggiandosi la guancia colpita.

GRAZIA

avaliere, niente confidenze, io sono una signora!-

CAV. MOLLICA

Ma signora, a jancata ma desi lei…e anche a pidata nta panaru…- (titubante)

GRAZIA

Ceffoni si, calci mai, e che mi ha preso per un mulo?-

CAV. MOLLICA

Veramente ju u ntisi, eccomu…(sempre guardandosi attorno guardingo) Comunque, signora, tornando a noi, dicevo che con qualche piccola ritoccatina, questa casa diventa una reggia.. (altro calcione) Ma signora, m’a scusari, ma nun capiscu comu si primmetti. (GRAZIA intanto fa l’ironia su quanto detto da Mollica).-

GRAZIA

Io bado ai miei interessi, caro cavaliere… Allora, per come stanno le cose, vi posso dare al massimo.. cinquantamila lire e non ne parliamo piu`.-

CAV. MOLLICA

Nonzi. Nun e` possibili, m’a cridiri. Sta casa vale almeno il doppio. Ma nun a vidi? E china di sole, indipendente, con giardino…-

GRAZIA

…stretta, scomoda, senza acqua corrente, tra le erbacce.-

CAV. MOLLICA

Vi garantisco che mai nessuno si e` lamentato di questo salubre alloggio.-

GRAZIA

Sfido io, l’avete abitata voi e quel rimbambito. (LUPERCHICO le molla una pacca nel sedere, GRAZIA rida` uno schiaffo al Cavaliere) Fermo con le mani, screanzato… (poco convinta)-

CAV. MOLLICA

(reggendosi la guancia) Signora, questo e` troppo! Se a casa nun ci piaci, puo` dirmelo diversamente, senza isari i manu..-

GRAZIA

(lusingata dalle avance che crede di Mollica) Cavaliere, cavaliere, voi siete un po’ troppo audace..-

CAV. MOLLICA

(toccandosi la faccia) Ma cchi cosa dice? Io, io nun ci staiu capennu nebti attunnu… Ma la casa, la vuole?-

GRAZIA

Casanovaccio! (adulatoria e minacciandolo con la mano affettuosamente) Ma certo che la voglio. D’accordo, cinquantamila e le spesa di ristrutturazione a vostro carico…Ah, finalmente ora potro` piazzarci la mia cara  figliola, futura signora NELLY Cacocciola.-

CAV. MOLLICA

Signora, veramente ssi spisi sunu a caricu sò, come d’uso..-

GRAZIA

Ma che uso d’Egitto. Cavaliere pomicione, le spese sono a carico del proprietario, e` notorio.-

CAV. MOLLICA

Meta` e meta` e nun ni parramu cchiù!-

GRAZIA

E va bene. Per il contratto vedetevela con mio marito.-

CAV. MOLLICA

Avete un marito?-

GRAZIA

Ma certo che ce l’ho. Cavaliere peccaminoso, che pensieri avete fatto? Porno-erotici-lussuriosi?-

CAV. MOLLICA

Io? Macche`! Solamente, dai so discussi, mi cridevu che.. si..insomma che non c’era un marito.-

GRAZIA

Non e` un grancche`, ma, per adesso c’e`. Arrivederci, cavaliere sfacciato..- (con civetteria, uscendo) LUPERCHICO le molla un’altra pacca.

GRAZIA

Audace…- (esce)

Mollica, piu` confuso che mai, si passa un fazzoletto sul viso, e guardandosi attorno, per vedere da dove iniziare lo sgombero, incomincia a prendere i mobili per portarseli via. Ma LUPERCHICO gli rende tutto difficile, sedendosi sui predetti e facendolo inciampare. Mollica si affanna e suda inutilmente.

CAV. MOLLICA

Malanova a mia, o sta mubilia è di ferro, o staiu propriu invecchiandu.- (LUPERCHICO molla la presa e Mollica ruzzola per terra) Botta di sangu, quasi quasi m’cciuncavu.-

Entrano NELLY e PUPY Cacocciola.

NELLY

E` aperto, vieni caro, entra… Non e` come ti dicevo? Pensi che si possa adattare?-

PUPY

Adattare, per chi? Certamente non per noi, amore.-

NELLY

Ma per i vecchi, stupidone…-

PUPY

Dicevo..(esamina il locale e inciampa su Mollica) Cara qui c’e` un’intruso..-

NELLY

(accorrendo) Oh, ma e` il cavaliere Mollica. Cavaliere, cavaliere, cosa ci fate steso per terra?-

CAV. MOLLICA

(riavendosi) Effettivamente… cercavo…credevo… volevo…Non lo so`! (alzandosi).. Posso esservi utile, signori?-

PUPY

NELLY, cara, presentami questo signore…-

NELLY

PUPY, ti presento il cavaliere Mollica, proprietario di questa casa… cavaliere, ho l’onore di presentarle il mio futuro sposo il dott. PUPY Cacocciola de’ Ravanelli barone di Rapicavoli e di Segalesarvaggi.-

CAV. MOLLICA

(inchinandosi altre il necessario) Fortunatissimo…-

PUPY

Bravo, bravo..-(quasi benedicendolo)-

NELLY

Allora, cavaliere, avete raggiunto l’accordo con mamma`? –

CAV. MOLLICA

Si, cinquantamila al mese e le spese di ripristino a meta` con me..-

NELLY

Ma cavaliere, come siete tirchio, per quattro cosucce, richiedete il concorso dell’affittante?-

CAV. MOLLICA

A lei parunu cosucce. Ma poi da cosa nasce cosa e arriviamo ai milioni.-

NELLY

Niente milioni, cavaliere, per carita`… Vedi PUPY, dando una tinteggiatura alle pareti, qualche ritocco al soffitto, qualche tappeto, ed e` fatta! I miei genitori ci staranno benone, qui! Vero cavaliere?-

CAV. MOLLICA

Ma scusate, non dovete abitarla voi?-

NELLY

Noi, in questa topaia? Assurdo!-

PUPY

Direi quasi impossibile. Signore, io sono un professionista, ho il mio decoro, ho nobili aderenze, delle intangibili esigenze blasonari e un casato da tutelare, delle tradizioni scritte e orali,ecc.ecc.ecc.-

CAV. MOLLICA

Ma la signora GRAZIA..-

NELLY

No, non ci pensate a lei. Voi pensate a rimettere a posto questa baracca senza spendere molto. Bisogna risparmiare..Sapete ci sono le spese di matrimonio, viaggio di nozze, bomboniere, inviti, rinfresco e tante cose carine ancora… No, niente spese pazze per questa catapecchia. Fate proprio lo stretto necessario…-

CAV. MOLLICA

Ju ci provu, ma sarà difficili`…-

NELLY

Provateci e sara` meglio per voi, perche` i miei genitori (sottovoce) debbono risparmiare per poi sganciare fino all’ultimo centesimo, senno` facciamo cattiva figura con i tuoi invitati, vero PUPY?-

PUPY

C’e` il dinner, i cotillons, il tight, la rollroice…-

NELLY

Vero, gioia. Poi fotografo-regista, per immortalarci..-

CAV. MOLLICA

Mah, infunnu sunu affari vostri. Ora, se ci primmittiti aviss’a purtari fora sti… mobili che erano do povuru don BASTIANU Villa, pero` sapete, sunu pesantissimi, ana essiri di lignu massicciu, robba ca nun si fa cchiù. Eh, pasta antica, vecchio legno…-

Mollica riprova con una sedia sulla quale c’e` seduto LUPERCHICO che ha assistito, impassibile, a tutta la scena, e, naturalmente, Mollica non ce la fa.

NELLY

Cavaliere, ma e` poi tanto pesante? Fate vedere (LUPERCHICO si alza e NELLY la sposta).. e opla`, semplice, cavaliere.-

CAV. MOLLICA

Bedda mattri ju nun ci capisciu cchiù nenti, propriu nenti. Ora provu con quei quadri..-

PUPY

Non fate fatica inutile, buttateli via, tanto non valgono nulla, specialmente quello con la barba…-

LUPERCHICO, sentendo quelle parole di disprezzo, s’infuria e fa lo sgambetto a PUPY, che ruzzola pesantemente a terra. Quando si rialza, indolenzito, ha un occhio nero.

PUPY

Mamma che botta, mamma che botta. Sono morto, mi sento le ossa rotte, aiuto amoreee.-

NELLY

Tesoro, cosa ti sei fatto?-

PUPY

Sono solamente morto! Aiutami cara, portami a casa gioia. Ahi, ahi..- (si rialza pesantemente aiutato da NELLY e da Mollica)

NELLY

Non e` nulla amore, ti curero` io, ti staro`al fianco giorno e notte..il mio corpo ti scaldera`! ..datemi una mano, cavaliere.-

CAV. MOLLICA

Con piacere… ma oggi ammattunu cose di pazzi… in questa casa… (si guarda attorno prudente. I tre escono)

LUPERCHICO

Meno male che se ne sono andati, altrimenti, anche a costo di contravvenire alle leggi dei fantasmi,li avrei conciati per le feste. Cialtroni! Ah BASTIANU, BASTIANU, come ti rimpiango.Come potrei stare insieme a gente cosi`… cosi`…-

BASTIANU

(entrando vestito di bianco, da fantasma)…Cosi` bestia!-

LUPERCHICO

BASTIANU!-

BASTIANU

Anarchico fraudolentu!- (si abbracciano)-

LUPERCHICO

(finto burbero) BASTIANU, non incominciare sai?-

BASTIANU

E cchi ti pari ca picchì ora sugnu un fantasma avissa cangiatu i miei alti ideali, avrei cambiato bandiera, tradito il mio Riuzzo? Mai!-

LUPERCHICO

Del tuo Re sai cosa ne faccio? (si reca a prendere il ritratto e sta per scaraventarlo fuori dalla finestra)-

BASTIANU

Fermo LUPERCHICO, e cchi niscisti pazzu?-

LUPERCHICO

Stai chiedendo la pace?-

BASTIANU

Chiamala comu voi, ma lassa stare u ritrattu.-

LUPERCHICO

(posandolo) E va bene, pace. Ora dimmi, vecchio imbroglione, coma mai sei qui?-

BASTIANU

fici a dumanna, e per buona condotta mi l’accettarunu: Pozzu ristari ccà!-

LUPERCHICO

Quindi saremo in due..-

BASTIANU

Se nun fai u priputenti.-

LUPERCHICO

Staremo bene insieme. Ascolta BASTIANU, ci sono delle gatte da pelare..-

BASTIANU

I jatti ti pili tu, tintu romagnolu mangiajatti!-

LUPERCHICO

Ma che gatti e gatti. Io parlavo metaforicamente…-

BASTIANU

Senti, cu mia parra siculo o tricolore, mai in tedescu!-

LUPERCHICO

E cosa c’entra ora il tedesco?-

BASTIANU

Perche` nta Romagna, annunca, nun parrati tedescu?-

LUPERCHICO

Ignorante! La Romagna sta in Italia.-

BASTIANU

Vicino alla Germania pero`. Poi Marx era tedescu!-

LUPERCHICO

Con te non si puo` discutere, ne`da vivo, ne`da morto. E adesso, se non mi lasci terminare il mio discorso, rompo l’armistizio! Dunque, ci sono delle persone che voglio affittare questa… diciamo casa?-

BASTIANU

Diciamo casa.-

LUPERCHICO

Allora una signora vuole prenderla per farvi abitare la figlia che si sposa, e cosi` se la toglie dai piedi.-

BASTIANU

Cu e`? Grazie Tantoni?-

LUPERCHICO

Sicuro, te la ricordi allora?-

BASTIANU

Eccome se m’a rivordu… Fu chidda ca mi fici perdere u piaciri di campari.-

LUPERCHICO

E noi, adesso le daremo una lezioncina..-

BASTIANU

Senza farici mali, piro`. Ricordati dell’art. 4788 bis del codice dei fantasmi e affini.-

LUPERCHICO

E vuoi che non lo conosca io? Bello mio, sono piu` anziano di te come fantasma..-

BASTIANU

Pero` si nu fantasma anarchicu, pi cui si pocu affidabili.-

LUPERCHICO

BASTIANU non ricominciamo…-

Il battibecco viene interrotto dall’entrata di un uomo sulla sessantina, piccolo e magro, faccia incolore, vestito dimessamente, che cammina pesantemente. E` ERCOLE D’Antoni, il marito di GRAZIA.

ERCOLE

E` permesso? si puo`? posso entrare? non c’e` nessuno? disturbo? (finalmente attraversa la soglia della porta, si guarda attorno, si affaccia dall’altra porta) C’e` nessuno di qua? (i due fantasmi lo osservano incuriositi) Lassano a porta aperta e non c’e` nuddu. Testi pazze! Beh, voli dire ca ma vidu sulu sta casetta… (la esamina) Ntosti solidi; tetto alto, quindi fresco; ariosa; un poco umida, pì a virita`, ma cu na stufetta… Nun c’e` male, nun c’e` male…-

BASTIANU

(sbalordito a LUPERCHICO) Ahu, a chistu ‘sta casa ci piaci…-

LUPERCHICO

Eppure, se non mi sbaglio, questo dev’essere il marito di GRAZIA. E` la sua vittima, certamente.-

BASTIANU

Pero`, si vedi subbutu ca e` uno ca sinni intende di case antiche. Mi e`simpaticu.-

LUPERCHICO

Anche a me.-

BASTIANU

LUPERCHICO, a mia mi pari nu jucaturi di tresette.-

LUPERCHICO

Cosa te lo fa pensare?-

BASTIANU

L’aria di scarparu, forse di varveri…-

LUPERCHICO

Mettiamolo alla prova. (si avvicina al tavolo, prende le carte e le dispone a modo suo)-

ERCOLE

(continuando il giro, si accorge delle carte sparse sul tavolo) Toh, ma varda, na napoletana a coppi. Forse forsi u povuru affittanti ca ci stava prima, pace all’anima sua, era nu jucatuti di tresette,.. cusapi,(dispone qualche  carta, mentre BASTIANU, per la contentezza se lo vorrebbe abbracciare)… e si jucava a trissetti, a vo essiri assai intelligente, prispicace, furbu. M’avissi piaciutu di canuscillu, e forse, qualche vota, magari ni putevumu fari na partita.-

LUPERCHICO

(trattenendo BASTIANU) Ferma BASTIANU, non e` ora!-

BASTIANU

Ci ai raggiuni, e` ancora presto, ma nu bacio in frunti su merita. (lo bacia sulla fronte)-

ERCOLE

(che crede che gli sia caduta una goccia d’acqua) Nu pocu troppu umidina pero`.(guardando il soffitto, poi scorge i quadri) Ma chistu e` Karl Marx, se nun sbagghiu.-

LUPERCHICO

(contento) Non sbagli, non sbagli…-

ERCOLE

Eh, profeta dei puveriraqzzi, ni passau acqua suttu i ponti da ddu jornu.. .del grande messaggio…(LUPERCHICO se lo vorrebbe abbracciare, ma viene fermato da BASTIANU. Sguardi d’intesa tra i due).. E questo dev’essere il Re.. un Re galantuomo, peccato che era circondato da lestofanti..-

I due fantasmi, sono proprio su di giri per la gioia.

LUPERCHICO

Io mi faccio vedere!-

BASTIANU

Fermo! Po` esseri debole di cuore..-

LUPERCHICO

Allora fatti vedere tu, che sei moderno. Intendiamoci, solo come fantasma..-

BASTIANU annuisce e si avvicina al quadro del Re e lo fa muovere leggermente avvicinandolo a quello di Marx. ERCOLE lo guarda prima indifferente, poi sbalordito.

ERCOLE

Maesta`, forse v’affinniu?-

BASTIANU

Non mi sono offeso, valent’uomu. Come ti chiami, fedele suddito?-

ERCOLE

ERCOLE D’Antoni, Eccellenza! (si mette sull’attenti)

LUPERCHICO

Niente eccellenza cittadino. Questo titolo e` stato abolito da un pezzo.-

ERCOLE

(Sbalordito) Scusate eccell… anzi, vostro onore.-

BASTIANU

Chiamami BASTIANU.-

ERCOLE

BASTIANU? BASTIANU, come?-

BASTIANU

BASTIANU Villa.-

ERCOLE

Allora non siete il Re…-

BASTIANU

Ma no, ju sugnu SeBASTIANU Villa e avevu u piacere e l’onori di stari qua, in questa bella casa, finu, finu a poco tempo fa.-

ERCOLE

Piacere signor Villa, io sono ERCOLE D’Antoni, per servirla.-

BASTIANU

Il piacere e` tutto mio.. anzi nostro (notando LUPERCHICO che vuol farsi citare).. e ora, se non vi impressionate, mi faccio vedere.-

ERCOLE

Non m’impressiono, fate pure.. Ecco, accominzu a vedirivi… come state bene.. (gli tende la mano)

BASTIANU

(tendendola a sua volta) Primmittitimi prima di prisintarivi un mio carissimo amico, (LUPERCHICO si mette in posa) e` u proprietariu do quel quadro…(indica Marx)

LUPERCHICO

Possessore, BASTIANU, possessore. La proprieta` e` un furto e dev’essere abolita. Piacere, io sono LUPERCHICO.-

ERCOLE

Ah, vi vedo, vi vedo. Come state signore?-

LUPERCHICO

Chiamami compagno!-

BASTIANU

Iddu e` LUPERCHICO, fantasima anarchico.-

ERCOLE

Anarchico? Splendido, in gioventu` feci anch’io pensieri anarchici, splendido veramente..-

LUPERCHICO

(vanitoso) Hai visto BASTIANU? Io l’avevo immaginato.-

BASTIANU

Chi immaginasti?-

LUPERCHICO

Che era un vero compagno.-

BASTIANU

A vo’ cucchiti! Tintu bummaru.-

LUPERCHICO

Bummaro a me? Lacche` d’un realista!-

BASTIANU

Anarchicu fraudolentu!-

LUPERCHICO

Oscurantista!-

BASTIANU

Inaffidabile e bestia.-

LUPERCHICO

Servo, suddito e boia!

BASTIANU

Sangue di Giuda veduvu e martire, chistu e` troppo!-

ERCOLE

Calma amici, calma. Ho appena avuto l’onore di conoscervi e vorrei godere della vostra amicizia…Ecco, vi propongo una partita a tresette. Che ne dite? (i due fanno i sostenuti) Avanti, su, fate pace…-

BASTIANU

Va bene, pace fatta.-

LUPERCHICO

Pace sia.-

BASTIANU

Amen.-

LUPERCHICO

Ricominciamo? Mi fa salire il sangue agli occhi, mi fa..-

BASTIANU

Ma quali sangu. Bestia d’un fantasma.-

LUPERCHICO

(con sufficienza) Parlavo metaforicamente.-

BASTIANU

Attorna co tedescu!-

ERCOLE

(cambiando, distraendoli) Allora, chi fa carte?-

BASTIANU

A carta cchiu auta, e u sei di oro joca.. almeno in Italia e dintorni ..(guarda storto LUPERCHICO).-

LUPERCHICO

Il terziglio si fa cosi`…- (BASTIANU l’interrompe)-

BASTIANU

Ca quali terziglio, ci facciamo un chiamatre`!-

ERCOLE

Ca fussi a calabrisella?-

BASTIANU

Pressappocu, e` il tresette col morto.-

LUPERCHICO

Coi morti, prego!-

BASTIANU

Co mortu, picchì ju quasi quasi…(sta per alzarsi per contraddire LUPERCHICO, quando entrano GRAZIA e il cavaliere Mollica)-

GRAZIA

(che entra col volto girato) Caro cavaliere fascinoso, che fortuna avervi incontrato, sapete volevo discutere con voi alcuni..particolari..-

CAV. MOLLICA

Stavu turnannu a casa, oggi nun mi sentu tantu beni, non mi sento… tranquillu.-

GRAZIA

Come mai?-

CAV. MOLLICA

Mah, parrannu cu vui, oggi mi succerunu cose stranizzi, mi sento senza vogghia ne valia. Poi  i musculi fallunu…-

GRAZIA

Muscolo fallico? Ah, cavaliere maliardo. Allora avete portato il contratto?-

CAV. MOLLICA

Eccolo..(esitante lo mostra ad ERCOLE, poi resta in attesa del calcio che non arriva, quindi rassicurato) U portu sempri cu mia.(si gira, come dire: Ho fatto bene?)-

GRAZIA

(ad ERCOLE, vedendolo seduto, passa il documento)Ah, sei qui? Tanto meglio. Devi firmare qui.-

ERCOLE

Ma cosa c’e` scritto? (esamina i fogli)-

GRAZIA

Non incominciare ad arrabbiarti e firma!-

ERCOLE

Ma io..- (vorrebbe leggerlo)-

GRAZIA

S’e` arrabbiato. Ha ricominciato. Ma quante volte di debbo dire che se ti arrabbi ti saltano i capillari del cervello e schiatti!-

ERCOLE

(che fa le corna da sotto il tavolo) Ma qui non e` spiegato bene chi abitera` questa casa. Cara l’abiteremo noi, o i ragazzi?-

GRAZIA

Noi, i ragazzi, che differenza fa? Evvero pornocavaliere?-

CAV. MOLLICA

(infastidito delle avance di GRAZIA e preoccupato per se, dimostra una certa fretta d’uscire da quella casa) Scusate, a mia cu ci sta sta, nun m’ importa nenti. Chisti sunu, solo affari vostri. A mia interessa la firma e i picciuli dill’affittu. Ed ora, scusatimi ma aiu nu impegno urgente… (si guarda attorno e timidamente si avvia verso l’uscita)-

GRAZIA

Firma testone arrabbiato, non vedi che io e il cavalier servente, abbiamo un impegno urgente?-

CAV. MOLLICA

Io ho un impegno urgente, solo io! (esce di corsa)-

GRAZIA

E pure io, con voi, come dire insieme…(BASTIANU non ne puo` piu` e le tira i capelli. Ma GRAZIA crede che sia Mollica) Calma, calma mandrillo cavernicolo, c’e` tempo, no?- (poi si gira languida e quando si accorge che Mollica non c’e`, se la prende con ERCOLE) Ecco, brutto mollusco, l’hai fatto disgustare e se ne andato. Adesso, con chi tratto io?- (LUPERCHICO vorrebbe intervenire, ma BASTIANU lo ferma)

ERCOLE

Cara, veramente io..-

GRAZIA

Veramente tu sei il solito iracondo. avanti, firma il contratto subito, cosi` raggiungo il cavaliere..

focoso..-

ERCOLE

(sbuffando si appresta a firmare) Pero`, io prima.. insomma, uffa!-

LUPERCHICO

(nell’orecchio di ERCOLE) Non firmare compagno, dopo ti spiego..-

ERCOLE

Dammi tempo: voglio pensarci su`! –

GRAZIA

Ma quando mai tu hai pensato con la tua testa? Per te ho pensato sempre io, ricordatelo! E adesso firma, prima che quello cambi idea e la tua matura figlia ci rimane sullo stomaco.-

ERCOLE

Ma cara, questa casa mi sembra piu` adatta a noi, naturalmente con qualche ritocco..-

GRAZIA

Ma che dici, vecchio citrullo! Questa casa sara` il nido d’amore di NELLY e PUPY. Ho deciso!-

ERCOLE

Eppure, a me piacerebbe vivere qui. C’e` un senso di pace, di vecchie usanze, di tradizione, quasi di solennita` che mi fa sentire piu` uomo..-

GRAZIA

Ma quando mai tu sei stato un uomo. Dai firma!-

ERCOLE

(con pazienza) Dopo, dopo, c’e` tempo. Discutiamone coi ragazzi..-

GRAZIA

Ora mi stai facendo uscire dai gangheri! (grida, e LUPERCHICO le introduce un dito in bocca) Che schifo! M’e` entrato un animale in bocca! Che schifo!- (sputa)

ERCOLE

Fai vedere? Ma non c’e` nulla, sara` stata l’impressione…-

GRAZIA

No, no, l’ho sentito benissimo… acqua… devo sciacquarmi la bocca. Anzi me la lavo e la disinfetto. Non resisto!!! Corro a casa!- (esce di corsa)

I tre si siedono attorno al tavolo ridendo, e LUPERCHICO racconta la storia, mimando e ricevendo i consensi di BASTIANU.

LUPERCHICO

Compagno hai fatto bene a non firmare… Ascolta…( racconto con le modalita` di cui sopra) Per cui esse mirano a fregarsi a vicenda.-

ERCOLE

Davvero? Roba da matti… (sconsolato) Pero` sapete, io ci abiterei veramente qui, penso che ci starei bene.-

BASTIANU

Ca certu, pero` e` l’azione ca cunta. Madre contru figlie, figlia contru madre. Anime morte pronte a tradirsi…-

Rientrano Nelli e PUPY. PUPY si regge un fazzoletto nell’occhio.

NELLY

Mamma, mamma! (non vedendola e scorgendo in padre) Papa`, dov’e` la mamma? Il cavaliere mi ha detto che l’avremmo trovata qui.-

ERCOLE

Era qui, ma adesso credo che sia a casa..-

NELLY

Papa`, intanto che ci siamo, vorremmo parlarti.-

ERCOLE

E parlate..-

NELLY

Ma tu ci devi promettere di non arrabbiarti.-

ERCOLE

Di nuovo? Avanti, parla.-

NELLY

Sai papa`, io e PUPY si pensava che a causa delle sue aderenze, della sua professione, del suo parentado, insomma, crediamo che questa casetta non sia adatta a noi. Magari a te e mamma potrebbe andare bene, siete soli, senza esigenze, sei pensionato…insomma anziani…Cosicche` noi abiteremmo nell’appartamento…-

ERCOLE

(interrompendola e facendole capire che ha capito, e ammiccando ai fantasmi, dando loro ragione) Ma si, ma si,io non ho nulla in contrario, ma vostra madre..-

NELLY

E gia`! Quella non ci vuol bene, lei e` egoista, se ne infischia della nostra felicita`, del nostro avvenire, del suo lavoro…(indica PUPY)

ERCOLE

Ma quale lavoro? Se e` disoccupato a vita!-

NELLY

Ma lo avra`, ero gioia?-

PUPY

Certo amore..-

BASTIANU

Il buongiorno si vede dal mattino…- (sottovoce)

LUPERCHICO

Questo scroccone fara` il mantenuto a vita..-

NELLY

(impaziente) Insomma papa`, sai prendere una decisione o no? Ti sai imporre! Ma che uomo sei? Sei una nullita` , ecco cosa sei!-

ERCOLE

Ma Nellina..-

NELLY

Stai zitto e non t’arrabbiare, hai capito? E non alzare la voce. Zitto staiii!!! (LUPERCHICO fa lo stesso trattamento riservato a GRAZIA) Che schifo, mi e` andato un animale in bocca!!-

ERCOLE

Era un pipistrello, e voleva mangiarti la lingua.-

PUPY

Un pipistrello? Aiuto , soccorso, muoio! (sviene)

NELLY

E` morto PUPY. Oddio e adesso con chi mi sposo?-

LUPERCHICO

(apparendole) Con me cara.-

BASTIANU

Oppure con me.-

NELLY

Papa`, aiuto, papa` chi sono quei due?-

ERCOLE

Chi? Ma se non c’e nessuno.. calmati ora.. (ridendo) avrai avuto una piccola vertigine..forse la paura  di rimanere zitella!-

NELLY

Ti giuro che li ho visti con questi occhi!-

ERCOLE

Ma no, sei solamente stanca e agitata…per PUPY. Anzi dammi una mano, alziamo ‘sto impiatro.- (alzano PUPY)

PUPY

(rinvenendo vede LUPERCHICO e BASTIANU) Aiuto. Ho visto il diavolo e san Giuseppe! Sono morto!!(ricade per terra) NELLY si precipita su di lui, mentre i due fantasmi mimano un funerale, con ERCOLE che si sbellica dalle risate.(musica adatta). E` da tener presente che, quando le battute non coinvolgeranno direttamente LUPERCHICO e BASTIANU, i due seguiranno l’andamento delle discussioni mimando le loro eventuali reazione (controscena): Stizza, Consenso, noia ecc.

Sipario.

Fine secondo atto

Terzo atto

Stessa scena degli atti precedenti, pero` i muri sono stati imbiancati e le porte ridipinte. Il pavimento e` lucido. All’apertura del sipario in scena si trova ERCOLE D’Antoni, che seduto e con la testa appoggiata al tavolino, riflette. Entra Mollica.

CAV. MOLLICA

C’è primmessu? Signora GRAZIA, si puo`?-

ERCOLE

(alzando il capo) Avanti cavaliere, avanti..(Si alza)  Buongiorno a voi..-

CAV. MOLLICA

E la signora?-

ERCOLE

Non c’e`. Se posso esservi utile io…-

CAV. MOLLICA

Ma sicuro signor D’Antoni, sicuro. Taliati (esce un  foglio dalla tasca) taliati provati a inzittari chi cosa vi purtai?-

ERCOLE

Chi purtastutu? – (ironico)

CAV. MOLLICA

Ecco qua, a nota de spesucce..E comu d’accordo con la sua riverita signora, s’avissa a fari a mità. E allura, al netto di Iva,  irpef, ilor, sacof, bolli commissione e diritti vari, vossignoria aviss’a sbursari la somma di lireitaliane Unmilionesettecentoquarantacinquemila e duecento. Salvo errori od involontarie omissioni, si capisce. Ecco a voi. (passa il foglio)-

ERCOLE

Quasi due milioni? Ma cchi siti tutti pazzi? Foddi, spustati?

CAV. MOLLICA

Ci u dissi macari ju alla vostra consorte.-

ERCOLE

Chidda e` a me malasorte…e comu fazzu ora. ..  (piano)-

CAV. MOLLICA

Ju ci lu dicevu alla sua signora: Signora, ci dicevu,  stamu spinnennu troppu. Ma idda  mi arrisponneva:  Cavaliere, per la felicita` dei ragazzi bisogna  sacrificarsi. E sacrifichiamoci, mi dissi. Anche  se la  figghia e` vostra, non mia; e se arresta zitella  sunu affarazzi vostri.-

ERCOLE

Quasi due milioni e unni li pigghiu? (guarda il foglio)

CAV. MOLLICA

(apprensivo) Nun l’aviti?-

ERCOLE

L’ avevu, e macari tanti, prima ca madre e figghia si mittevunu a scialacquare, caro cavaliere, a scialacquare… Abito da sposa bianco di seta ricamato  a mano, firmato Giovannella; partecipazioni decorati in oro; bomboniera eterno ricordo; vestiti e biancheria di  marca; mobili laccati e firmati; rinfresco e pranzo alla premier maison; viaggio di nozze con panamerica,  aerfrance e africakorp; mortisubitanea a mia, e m’hanno  prosciugatu. Ecco il saldo di stamani…Controllate,  controllate.-

CAV. MOLLICA

(asciugandosi il sudore) Ma ma.. proprio nenti? ( ERCOLE fa cenno di no)… magari in due soluzioni? ( idem) …a…a rate?-

ERCOLE

Nisba! Sono asciuttu, amico mio!-

CAV. MOLLICA

Amico vostru? Ma cu vi canusci.-

Entrano in scena, dall’armadio, LUPERCHICO e BASTIANU che si avviano verso i due, mettendosi ai lati del cavaliere.

ERCOLE

Mi pareva ca eramu amici…almenu sembrava.-

CAV. MOLLICA

Ma quannu mai! E cu vi schifia a maritu e muggheri, figghia e jennuru. Ahu, chista e` bella davveru. Io vi conosco  appena, appena…a cchi vi pariu? –

LUPERCHICO e BASTIANU lo prendono a ceffoni, alternativamente facendolo scampanare.  Entrano da destra GRAZIA, PUPY e NELLY.

GRAZIA

Libidocavaliere, che fate?-

CAV. MOLLICA

(intontito) Cui ju? Ni… niente..-

GRAZIA

E allora perche` dondolavate?-

CAV. MOLLICA

Dondolavo? Ju? Mih, varda cchi cosi. Vi piace la casa,  signora?- (per cambiare discorso)-

GRAZIA

Bellissima, vero bimbi? Non e` una reggia? (LUPERCHICO  molla una calcio nel sedere).. Buono sexicavaliere,  buono..(sottoVOCE)

NELLY

Certo mamma, e` favolosa, eppoi con poca spesa.-

GRAZIA

Questo lo dobbiamo al cavalier lussurioso..Nevvero?-

CAV. MOLLICA

Sono tremilioni e mezzo circa..-

GRAZIA

Meno di duemilioni a testa? Non e` molto, pero`.-

ERCOLE

Per voi..-

GRAZIA

Uffa, il solito pezzente! Avanti, paga il viro-cavaliere e non t’arrabbiare.-

ERCOLE

E con che cosa lo pago? Siamo al secco, senza una lira, guarda l’estratto conto della banca. e` datato  oggi..-

GRAZIA

Ma cosa dici, scemo.- (LUPERCHICO freme, calmato da BASTIANU)

NELLY

Ma sei matto?-

PUPY

Ah…-

ERCOLE

E invece dico il vero. Vi avevo avvisato : andiamoci  cauti, i soldi stanno per finire, .. ma voi mi rispondevate: Un’ultima cosa, un piccolo dettaglio ancora..Un’altra spesa pazza! Ed ora, eccoci, siamo senza una lira.-

NELLY

Mamma dice che hai i Bot, i CCT, le azioni, le  obbligazioni, vendili dunque.-

ERCOLE

Ma quali bot di sangu, azioni e reazioni, e obbligazioni e doveri, quelle  sono frutto della mente bacata di tua madre. Io non  posseggo nulla!  Nulla, capitelo.-

PUPY

Capito… capito… sicche`…non possedete nulla? ma guarda, ma guarda..  (esamina attentamente NELLY)

NELLY

Mamma e` vero? (frignona)-

GRAZIA

Lui diceva.. insomma faceva capire.. io non saprei..-

ERCOLE

E la colpa e` sempre mia!-

CAV. MOLLICA

Signori, calma, eh? ora dobbiamo risolvere questo  problemuccio (mostra la nota spesa) non vi pare? Ju, se ci permettete, suggerirei delle cambialette, magari  venti, da centomila l’una, che ne dite?-

GRAZIA

Ottima idea, fantacavaliere. ERCOLE, firma.-

ERCOLE

Io?-

GRAZIA

Certo tu, e chi altro?-

ERCOLE

Ci saresti… tu, poi lei… e anche lui…-

PUPY

Io? Ma la mia casata… l’onore… io non firmo. mai!-

GRAZIA

PUPY? Ma è assurdo! Dai firma papà!-

ERCOLE

Io non firmo nulla.-

GRAZIA

E` inutile che ti arrabbi sai?-

ERCOLE

Io non mi arrabbio. Io non ho mai firmato cambiali in  vita mia.-

NELLY

Ed ora li firmi!-

ERCOLE

E per chi? per te? per lui?.. per tua madre? Ma andate  al diavolo, andate!-

CAV. MOLLICA

Signora, io ho la vostra parola, evvero?-

GRAZIA

La mia? La sua, e` lui il capofamiglia.-

PUPY

Signori, signori vogliate scusarmi, ma mi sono ricordato proprio adesso d’avere un impegno urgente ed impellente… Chiedo permesso…Scusate. Ossequi… (esce frettolosamente)

NELLY

Aspettami caro, vengo con te..-

PUPY

(girandosi sull’uscio) No, NELLY, tu resta pure… coi tuoi…cari. Addio cara, bay..(esce)

NELLY

Ma PUPY amore, tesoro gioiaaaa (frigna)-

PUPY

(riaffacciando solo la testa) Fine d’un amore. Sorry.-

GRAZIA

Hai visto? L’ha lasciata. Colpa tua! L’hai rovinata..-

ERCOLE

Voi avete rovinato me! Mi avete portato all’elemosina.-

CAV. MOLLICA

E a mia cu mi pava?-

ERCOLE

Lei!-

GRAZIA

Lui!-

CAV. MOLLICA

Mannaggia a me, accidenti a me e a quannu mi misi cu sti murtizzi di fami. (si dispera)

GRAZIA

Buono cavalierfascinoso, se avere perso i soldi, in  compenso avete trovato me.-

CAV. MOLLICA

Ma chi  minchiati dici sta megera.-

GRAZIA

(frignando) Ah, è così? dopo che mi avete  corteggiata, palpeggiata, pomiciata, illusa… quasi  sedotta e abbandonata.-

CAV. MOLLICA

Sunu vostri vaneggiamenti di fimmina in menopausa, ju sono stato sempre  corretto… (si guarda attorno)-

GRAZIA

E le pacche nel sedere? i pizzicotti, le tiratine lussuriose di capelli? Non contano? Eh?-

CAV. MOLLICA

E i cauci nto panaru i timpulati, i jancati, i cuzzati ca pigghiaiu ju, nun  cuntunu? Ora, vardassi cchi ci dicu: Ju cridu ca tuttu chissu ca ni successi, nun è  farina do nostru saccu…- (circospetto)

GRAZIA

No?  e di chi sarebbe?-

CAV. MOLLICA

(sottoVOCE) Di qualchidunu autru, cca intra.-

GRAZIA

Ma se ci siamo solo noi.- (guardandosi attorno)

CAV. MOLLICA

Nonzi (sottoVOCE)… c’e` qualcuno, sintissi a mia. Ed e` stu…qualcuno che pomicia lei…e carrica di lignati a mia.-

GRAZIA

Questo e` pazzo.(tra se, poi a Mollica) Sentite,  cavalierpazzo, e come sarebbe questo .. costui? Lo  avete visto?-

CAV. MOLLICA

Piu` che visto, sentito. (si tocca le guance)-

GRAZIA

Quindi non mi avete palpeggiato voi, vero?-

CAV. MOLLICA

Mai sia, nun mi primmittevu.-

GRAZIA

Ho capito, ho capito…Voi uomini siete tutti uguali.  ERCOLE, andiamo via, qui noi non abbiamo piu` nulla da  fare…- (si avvia)

CAV. MOLLICA

Signora, e a mia chi mi pava?- (costernato)

GRAZIA

Fatevi pagare dal vostro ” qualcuno”…  (esce  baldanzosa) ERCOLE? andiamo!-

ERCOLE

Vai avanti cara… io verro` dopo.-

GRAZIA

(fermandosi alla porta) E mi raccomando ERCOLE, non  dare piu` confidenza a questa specie di cavaliere  pezzente, impotente, evirato e.. bell’Antonio!- (esce)-

ERCOLE

Vai.. vai.. (pazientemente)-

CAV. MOLLICA

Ma, ma a sintiti? Ma e` proprio pazza! Comunque io vogghiu  i me picciuli. Il sudore della mia fronte, il sangue del mio sangue, i miei affanni giovanili, le mie fatiche, lo scopo della mia stessa vita… Chi me li  rende? Eh, dite voi! (con enfasi da tragico)-

ERCOLE

La pazza furiosa ca è appena uscita!-

CAV. MOLLICA

(correndo verso l’uscita) Signora, signora GRAZIA,  signora bella, aspettate un po’..- (esce)

BASTIANU

Poveraccio, l’avete colpito al cuore.-

LUPERCHICO

Ben gli sta. I padroni sono tutti ladri!-

BASTIANU

Non generalizzare, anarchico da strapazzo.-

LUPERCHICO

Servo dei padroni, ecco chi e` BASTIANU Villa!-

BASTIANU

Tintu bummaru, io polverizzo a tia e i to idee.-

LUPERCHICO

Provaci vecchio citrullo!-

ERCOLE

Ma amici miei, non avevate fatto pace? Ho gia` abbastanza guai senza che vi ci mettiate pure voi..-

LUPERCHICO

Che guai?-

ERCOLE

Volente o nolente, io ho firmato un contratto e lo debbo onorare. Non vi sembra abbastanza tragico doverlo fare senza una lira?-

BASTIANU

Effettivamente, u galantuomu havi raggiuni…-

ERCOLE

Povero me. Mi arresteranno, sara` la mia vergogna, mi  macchieranno le carte, forse mi metteranno a pane e  acqua…- (si lamenta sommessamente)-

BASTIANU

(prendendosi LUPERCHICO da parte) Senti LUPERCHICO, da vivo sentivo dire ca i morti, i spiriti, i fantasimi, spesso fannu truvari i trovaturi, i tesori, ai  vivi… casamai, nun avissitu qualche postu da fari sapiri all’amico qui prisenti?-

LUPERCHICO

BASTIANU, ma sei proprio ignorante. Quando mai sono  accadute queste cose?-

BASTIANU

Eppure, sentivo dire…-

LUPERCHICO

Sciocchezze di donnicciole, fantasie popolari,  stupidita`, nulla piu`.-

BASTIANU

Sei sempri nu fantasima fraudolentu, e se nun ci stai dicennu a  verita`, quanno finisciu u me apprendistato,  ni facemu appoi i cunticeddi.-

LUPERCHICO

Cerca d’essere serio, una volta tanto. ERCOLE, oltre  che compagno ideologico, e` anche amico mio.-

BASTIANU

Hai ragione. Ma allura comu u putemu aiutari?-

Entra GRAZIA.

GRAZIA

ERCOLE, ERCOLE? (vedendolo col capo appoggiato al  tavolo)-

ERCOLE

(alzando il capo)  GRAZIA! Cosa c’e?-

GRAZIA

Ti stavo aspettando giu`. Mi ero nascosta per non farmi  vedere da Mollica, ma tu non scendevi, allora ho   pensato… ho pensato… – (e` docile)

ERCOLE

Cosa hai pensato?- (allarmato)

GRAZIA

Che forse ti sentivi male… (piange) Io sono stata  troppo cattiva… t’ho fatto soffrire…-

ERCOLE

(alzandosi e avvicinandosi a GRAZIA) Beh,  effettivamente, negli ultimi tempi.. e con quel.. cavaliere…-

GRAZIA

Non so cosa mi ha preso. Ma sono sicura di una cosa:  sono una stupida!-

ERCOLE

Ma no, ma no… forse non volevi arrenderti alla  realta`. Stiamo invecchiando..-

GRAZIA

Ma io non voglio invecchiare, non voglio essere brutta,  rugosa, cadente..-

ERCOLE

La vecchiaia, presa con dignita`, e` accettabile. Ci  sono vecchi che hanno una bellezza interiore che pone  in secondo piano il degrado fisico. Bisogna accettare  serenamente quello che ci riserba la vita… tanto, noi  non possiamo fare nulla per cambiarla.-

GRAZIA

Ma la morte… Io ho paura della morte.-

ERCOLE

Bisogna aver paura di un certo modo di vivere, mia cara. La morte, puo` essere anche una condizione ottimale. Ma  adesso basta, non parliamo piu` di cose tristi..(la  abbraccia) L’importante e` che tu sei tornata a me,  cara..-

GRAZIA

(piangendo) Si… caro… oh, caro… mi hai perdonata?-

ERCOLE

Ma certo.-

GRAZIA

Senti per i soldi di Mollica, posso mettermi a lavorare e ti aiutero` a pagare.-

ERCOLE

Sei gentile, ma non occorre. Me la vedro` da solo. E  adesso vai a casa, ci vediamo piu` tardi.-

GRAZIA

Si, si vado, ti preparero` una bella cena, come ai  vecchi tempi. Ma tu non tardare molto.-

ERCOLE

Faro` piu` presto che potro`. Ciao cara.- (la bacia in  fronte)

GRAZIA

(uscendo) Ciao… Ercoluccio.-

BASTIANU

Nzumma alla fine è na brava fimmina, và!-

LUPERCHICO

Forse sono stato un po` brusco. (accenno alle pacche)-

ERCOLE

Ma no, voi avete fatto quello che avrei dovuto fare io, trent’anni fa!-

BASTIANU

Ma forsi ama approfittatu do fattu d’essiri fantasimi. Forse ama esagerato…o sbagghiatu.-

ERCOLE

Ma no, no. Siamo noi che sbagliamo, noi vivi. E se ogni tanto voi ci date una tiratina d’orecchi, non guasta,  sapete.  Vedete, voi siete fantasmi, cioe` non siete, voi apparite, date l’illusione di essere, insomma sembrate.  Noi vivi, che dovremmo essere, invece vogliamo solo  apparire.  Prendete mia moglie. E` una capacissima massaia e  sarebbe anche un’ottima moglie, se non volesse apparire cio` che non e`: Sofisticata, eccentrica, fatale…bella.  E mia figlia? E` egoista e assetata di sesso. Si venderebbe padre e madre per un paio di pantaloni, invece si atteggia a santarellina innocente e vittima. E PUPY? E` vanitoso, vuoto, incapace e vuol sembrare  uomo colto, raffinato, professionista competente…   Infine, prendete me. Sono un uomo debole, un indeciso,  non ho saputo mai fare una scelta, ho rifuggito alle  responsabilita` di padre e di marito, in una parola: un vigliacco. E mi atteggio a uomo saggio, prudente,  buono.

Sentite a me, cari amici, i veri fantasmi, siamo noi, i  vivi!-

LUPERCHICO

Un momento, ma allora, chi siano veramente?-

BASTIANU

Fantasmi e no! Nuatri e iddi, a secondu do casu…  piro` tu  ci hai nu grandissimu privileggiu..-

LUPERCHICO

Quale?-

BASTIANU

Chiddu d’ essiri l’unicu, veru, autenticu fantasima  bestia!-

LUPERCHICO

BASTIANU, mi hai dato la tua parola..-

ERCOLE

Vi prego amici nun vi sciarriati,e cchi faciti peggiu de vivi. Lasciate a noi questa fortunata prerogativa perche` siamo ridicoli, mentre voi siete…  seri. E adesso scusatemi, ma vado a casa. GRAZIA mi  aspetta.-

BASTIANU

Vottimmi amicu miu, ma ti pregu, nun aggiudicari e nun t’aggiudicari troppu  severamente. Vidi, vidi, in funnu qualche vota, fare nu pocu i carusazzi fa macari bene.-

LUPERCHICO

Si scherza, si gioca…ci si maschera, si litiga…In fondo, forse, non siamo proprio cattivi, siamo solo un  po’ stupidi, fantasmi e no. Ciao ERCOLE e torna presto.-

ERCOLE sta per uscire, quando alla porta si affaccia un giovane. E` GIOVANNI Villa, nipote di BASTIANU.

GIOVANNI

E` permesso?-

ERCOLE

Avanti giovanotto.-

GIOVANNI

Buongiorno signore, scusatemi, era aperto… –

ERCOLE

Buon giorno a voi. Dite pure.-

GIOVANNI

Ma forse… mi sono sbagliato. (guarda attorno) Questa, pi casu, nun è a casa di don Bastianu Villa,  bonanima?-

ERCOLE

No, nun vi sbagghiati, e` questa.-

GIOVANNI

Premmettete? Ju sugnu GIOVANNI Villa, niputi di don  BASTIANU… (tende la mano)

ERCOLE

Davvero? molto onoratu , ju sugnu  ERCOLE D’Antoni. (stringe la mano) Ma accomodatevi  assittativi, prego.-

BASTIANU si guarda il nipote attentamente e quasi severamente.

GIOVANNI

(sedendosi) Grazie, siete gentile. E vui site u novu affittanti?-

ERCOLE

Po mumentu, si. Quindi site so niputi, Bene, bene… Vi pozzu addumannari na cosa? (richiesta mimica di BASTIANU)

GIOVANNI

Parrati si pozzu favurirvi.-

ERCOLE

Ecco, vulissi sapiri unn’eruvu  quannu morsi vostro zio.-

GIOVANNI

Povuru zio.. accussì sulu. Ju eru in Germania, a buscarimi lu pane.  Aieri, quannu arrivaiu a Catania, mi desuru a mala nutizia. E c’arristai accussì male, ma accussì male ca nun chiusiu l’occhi tutta a notti. E stamatina, a  prima cosa ca fici, e` stata a visita o cimiteru. Ma inta dda povera tomba, vi giuro, dintra di mia non sintiu a me  ziu. Non c’e` statu contattu, nenti, nessuna  sensazioni, nessuna emozioni. Inzumma pi mia ssa tomba era vacanti, come se u ziu non ci fussi dda dintra. Allora fici sta pinzata: Ora vaiu nta so vecchia casa, puo` darisi ca ddà, co ricordo de so cose, provero` l’emozione… e macari u chianciu. Ed eccomi qua.. Ma, forsi è statu nu viaggiu a vuoto. Tutto e` cangiatu …-

BASTIANU vorrebbe abbracciarsi il nipote, trattenuto vistosamente da LUPERCHICO.

ERCOLE

Certo, qualche piccolo cambiamento c’e`. Ma penzu seriamenti ca troverete quella …consistente presenza di  vostro ziu –  ca tantu circati.-

GIOVANNI

(alzandosi) Speriamu…Intanto vi dispiace se vado dda banna, nell’altra stanza, nell’orto?-

ERCOLE

Fate pure come se foste a casa vostra.-

GIOVANNI

Grazie signore. (esce da destra)

BASTIANU

(contento) Cchi ti dicevu? Eh? Non e` potutu viniri o me funerale picchì era in Germania, vicinu alla  Romagna.-

LUPERCHICO

E dalle!-

ERCOLE

Sembra un bravo ragazzo.-

BASTIANU

Tutto so ziu.-

Rientra il giovane.

GIOVANNI

Dda banna truvai sti quadri. Chistu era di me ziu, sapeti ci era assai affezionato, vi dispiace se mo portu ju?-

ERCOLE

Credu ca ne sarebbi, anzi che sia felice …(vedendo BASTIANU gongolare)

GIOVANNI

Ddautru nun mo ricordu propriu propriu. Forse non era di me ziu… E` Marx, vero?-

ERCOLE

Proprio iddu.-

GIOVANNI

In Germania, fra l’ operai era famosu. U chiamavamu ” Lieben Arbeiter Profeten” (pronuncia maccherronica: Liben Artaiter Profeten) O pressappoco. Che  significa amato profeta dei lavoratori. Mu pozzu teniri macari chistu?-

ERCOLE

Ma certo.. (vedendo LUPERCHICO contento) E sono sicuro che anche il suo ex …possessore sarebbe contento…-

GIOVANNI

Grazie, grazie assai. Siete veramente buono.-

ERCOLE

Non e` tutto merito mio. Sapiti alle voti ci sunu cosi ca nun videmu, ma ca esistono, che ci danno…una  mano,  ci fannu parrari con chiù` sennu, ci fanno  sintire chiu` buoni.-

GIOVANNI

Gia`, forse ci aviti raggiuni voi. Beh, sugnu cuntentu di avirivi conosciutu signore, e ora minni vaiu e levu u distrubbu.-

BASTIANU fa cenno ad ERCOLE di fermarlo ancora.

ERCOLE

Se volete potete fermarvi ancora un pochino nella casa di vostro zio. Penso che lui lo vorrebbe…-

GIOVANNI

Mi piacissi tantu tantu, ma dda fora c’e` la me zita ca m’aspetta, e nun a vulissi fari aspittati assai.-

ERCOLE

(sempre spinto da BASTIANU) E fatela trasiri, dateci l’onuri di canuscilla.-

GIOVANNI

Daveru? E allura a vo chiamu.-

BASTIANU

U picciriddu avi la zita, ata sintutu?-

LUPERCHICO

Quel compagno e` in gamba!- (BASTIANU lo guarda con  gli occhi storti.)

Entra GIOVANNI accompagnato da una ragazza caruccia. E` CARMELA.

GIOVANNI

Signor d’Antoni, vi apprisentu CARMELA, la mia fidanzata.-

ERCOLE

Fortunatissimo signorina..-

CARMELA

Piacere. (le tende la mano)

ERCOLE

Il piacere e` tutto mio.. (i due fantasmi si esibiscono in goffi inchini di ipotetica presentazione)

GIOVANNI

Vedi cara, comu di dissi, chista e` la vecchia casa du zu Bastianu. Ddabbanna` c’e` un’autra cammera, a cucina, u cessu, e  c’e`macari nu piccolu orticellu. Certo ora e` un po’  trascuratu, ma l’ava vidiri quannu u  manteneva u ziu, era na bamboniera.-

CARMELA

Mi lu fai vidiri?-

GIOVANNI

(A ERCOLE ) Possiamo? –

ERCOLE

Ma naturalmente. Io v’aspettu ccà.-

I due giovani escono da destra.

BASTIANU

Com’e` duci duci sta niputina..-

LUPERCHICO

E dev’essere pure buona…-

ERCOLE

E si vogliono pure molto bene. Avete visto con che riguardo lui la tratta? E lei come se lo mangia con gli occhi?-

BASTIANU

Cu sapi quannu si maritanu. Vogghiu aviri tanti, ma tantissimi pronipotini, tutti comu lu so proziu, modestamente…-

LUPERCHICO

ERCOLE, chiediglielo.-

ERCOLE

Appena ritornano glielo chiedero`, stai tranquillo. Piacciono anche a me questi tue nipoti, sai BASTIANU?-

BASTIANU

Sono nu zuccaru… ecco ca arritornanu.-

Entrano i due giovani fidanzati.

CARMELA

E` un amore, e` proprio un amore.-

GIOVANNI

Chi ti dissi?-

ERCOLE

Vi e` piaciuta la casa?-

CARMELA

Moltissimo signor D’Antoni. Complimenti per come l’avete ristrutturata… poi quell’orto, il piccolo giardinetto..-

ERCOLE

Io ho fatto pochino…comunque grazie.  E voi, quando vi farete il vostro nido d’amore? A quando le nozze?-

CARMELA

(abbassando il capo) Non appena GIOVANNI avra` trovato casa.-

ERCOLE

Siete in cerca di casa?-

GIOVANNI

Piu` o meno. Sapete quant’e` difficili truvari na casa ca ci piaci e ca non avi un’affitto caru. Ju in  Germania ho buscato qualche soldo, ma mi abbasta appena  appena pe spesi do trattenimentu. Eppure aiu fiducia  nell’avvenire. Aiu nu buonu  misteri in manu, sugnu  specialista in facciate, sapiti?-

ERCOLE

Aspettate un po’… forsi forsi mi vinni un’idea… piro` ho bisogno di  riflettere megghiu… Per favore, se non vi dispiace, mi lassati nu pocu sulu? Magari andate nell’orto che  tanto piace alla signorina? Poi vi chiamo io… Eh?-

GIOVANNI

Come volete signor D’Antoni… ma non comprendiamo..-

ERCOLE

Dopo vi spieghero`… Grazie… e ora andate, su`!-

I due riescono.

BASTIANU

ERCOLE, si na cannunata!

ERCOLE

Hai gia` capito?-

LUPERCHICO

E Mollica?-

BASTIANU

Chiamalu ERCOLE, sugnu sicuru ca a cosa si sistemera`.-

LUPERCHICO

Io sono certo! Me lo lavoro io!-

BASTIANU

Niente violenza!-

ERCOLE

Calma, calma, bisogna vedere se i fidanzatini accettano.-

BASTIANU

Picchì, ci hai dubbi?-

ERCOLE

Hai sentito che non ha molti quattrini. Eppoi bisogna appurare se questa casa piace loro veramente..-

LUPERCHICO

E non te ne sei ancora accorto?-

BASTIANU

Sintisti cchi cumplimenti?-

ERCOLE

Possono essere complimenti di circostanza… Che ne sappiamo … cosa ne pensano veramente?-

BASTIANU

(solennemente) Bando alle ciance e passiamo ai fatti. Chiamali e falli venire costì e fai la proposta.-

LUPERCHICO

Sono d’accordo!-

ERCOLE

Va bene, li chiamo..(si avvicina alla porta di destra) GIOVANNI, CARMELA, venite, per favore.-

Entrano GIOVANNI e CARMELA

ERCOLE

Scusate se vi fici aspittati dda banna, ma sapete.. da solo.. penzu megghiu, e` come se mi consigliasse con  altre persone, con altri me stesso. Sintitimi vaia fari na proposta, voi siete liberi

d’accettarla o no. Dunque, io ho affittato sta casa pi farici stati me figghia ca sa o maritati, ora u matrimoniu sfalliu,  diciamo megghiu che e` stato… rimandato a data da destinarsi. Per cui sugnu dispostu a cedervi u cuntrattu di sta casa, ma voi vi dovreste accollare la  meta` delle spese di ristrutturazione. Naturalmente se il cavaliere Mollica, il proprietario, e` d’accordo.  Pensateci bene e poi datemi una risposta. –

GIOVANNI

(guardando CARMELA) Ecco, parrannu cu vui, a nuatri la casetta piace… poi era di me ziu… Ma, scusate, a quanto ammontano ste spese? E quant’e` a misata di casa?-

ERCOLE

A misata e` cinquantamila;  per quella quota della ristruttarazioni…  dovro` ancora vedere, indagare spruvari… ma sicuramente troveremo una  soluzione, vedrete.-

GIOVANNI

Signor D’Antoni, ju picciuli non ne ho tanti…-

ERCOLE

Vi dissi di non preoccuparvi… cappoi nun sara` una grossa  somma… Un milione e mezzo l’avete?-

GIOVANNI

Ci pozzu arrivari.-

ERCOLE

E allora considerate la cosa fatta.-

GIOVANNI

Signor D’Antoni, siete un angelo.-

CARMELA

Avremo la casa, avremo la nostra casetta? Signor D’Antoni vi meritereste un bacio..-

ERCOLE

(porgendo la guancia) E datamillu avanti và… tutti e due.-_

I due fantasmi cercano goffamente di ricevere anche la loro parte di baci.

Entra Mollica.

CAV. MOLLICA (trafelato)

Nun ni pozzu cchiù! (si siede) Nun ni pozzu propriu cchiù. Mi mannanu da Erode a Pilato. Ma ju ai me soldi non rinuncio – che si sappia!-

ERCOLE

Buongiorno cavaliere Mollica, come state? Permettete  che vi presenti questi due giovani ? GIOVANNI Villa e  la sua fidanzata CARMELA.-

CAV. MOLLICA

Villa? Nun sara` u nipoti di don BASTIANU?-

GIOVANNI

Sono proprio io, per servirvi.-

CAV. MOLLICA

(brusco) Giovanotto, avemu tanti cusuzzi da sistemare, noialtri…-

GIOVANNI

Se si trattano di cose do ziu, sugnu a vostra disposizione.-

ERCOLE

(interrompendo) Cavaliere, ho una buona notizia per voi.-

CAV. MOLLICA

I me soldi?-

ERCOLE

Anche, anche.-

CAV. MOLLICA

(alzandosi) E parrati annunca!-

ERCOLE

Cavaliere, sti dui bravi giovani sunu disposti a rilevare u me cuntrattu d’affittu, voi che ne dite?-

CAV. MOLLICA

Un milione e mezzo e la casa è da so!-

ERCOLE

(spronato da BASTIANU e LUPERCHICO) Un milione e mezzo? Via cavaliere, calate, calate, vu cunsigghiu. Ma taliatili, sunu giovani, ana mettiri su casa, ana affrontare tante spese… soprattutto si tratta del  nipote di don BASTIANU Villa.-

CAV. MOLLICA

Puo` essere u niputi di chiddu ddà` (indica il quadro del Re) pi mia nun cangia nenti.-

Fa appena in tempo a dirlo, che si becca un calcione robusto da BASTIANU, il quale si scusa con LUPERCHICO, mimando:” Quando ci vuole ci vuole!”

CAV. MOLLICA

(Che capisce l’antifona) Inzumma vulennu ni putissimu mettiri daccordu: pozzu livari centomila? (aspetta la  conferma. Se non arriva il calcio… Ma quello gli arriva)… Ecco, forse… duecento? (C.s.)…ci sono:  trecento!- (i due fantasmi lo pressano mettendoselo in  mezzo)… ma allura quantu? (piagnucola).-

ERCOLE

(vedendo LUPERCHICO che fa segno: Sette.) Settecento e nun ni parramu cchiù!-

CAV. MOLLICA

Ma su’ troppu picca (piagnucola ancora)-

ERCOLE

Cavaleri, cavaleri, e com’è ca nun vuliti capiri? Ccà intra, a qualcunu nun ci piaciunu autri affittanti: sulu sti picciutteddi sunu, comu diri, graditi. Quindi datevi una regolata… di stu passu v’arresta sfitta pi sempri… capitu l’antifuna?-

CAV. MOLLICA

(capendo al volo) Accetto, si accetto.(ai giovani) Datimi  settecento e  a casa e` vostra.-

GIOVANNI

Evviva!-

CARMELA

Che bello..-

ERCOLE

Ecco il contratto, ragazzi, fate quello a vostro nome e questo potete buttarlo nella spazzatura.-

CAV. MOLLICA

… Scusate.. i me soldi?-

GIOVANNI

Domani ve li porto a casa vostra.-

CAV. MOLLICA

(frettolosamente) V’aspettu con ansia. Scusate, ora… scappu… buongiorno a tutti… (gira la mano  attorno, come a voler salutare anche i fantasmi).-

Saluti a soggetto.

GIOVANNI

Signor D’Antoni, nuatri vi semu obbligati e nun sapemu comu rinGRAZIArvi, se ci date l’onore, vorremmo inviatarvi al nostro spasaliziu.-

ERCOLE

Verro` con piacere.-

CARMELA

Andiamo GIOVANNI, a casa ci aspettano.-

GIOVANNI

Si, andiamo.  Allora ..  arrivederci..(stringe la mano ERCOLE)-

ERCOLE

Arrivederci carusi.-

Escono.

BASTIANU

(fregandosi le mani) E` fatta, e` fatta..-

LUPERCHICO

Bel colpo, ERCOLE.-

BASTIANU

Nun è ca ama esagerato che riduzioni?-

LUPERCHICO

BASTIANU, quello ha speso sienno` un milione e mezzo, in tutto.-

BASTIANU

Quand’e` accussi`… (e` pensoso)-

ERCOLE

Ha avuto il giusto… E adesso me ne vado anch’io.-

BASTIANU

(pensoso) Un mumentu, un mumentu, cca c’e` da discutiri ancora na cosa.-

ERCOLE

Cosa?-

BASTIANU

Ddi dui picciotti, quannu sarannu ccà, da maritati…  inzumma… chiddi faranno l’amore, no?-

ERCOLE

E` naturale.-

LUPERCHICO

E allora?-

BASTIANU

Ca cumu allora? E che? L’avissir’a fari in presenza mia e di nu stranu, perddipiu` anarchicu? Ju sugnu all’antica, tantu pi sapillu.-

LUPERCHICO

Che bestialita`.-

BASTIANU

Chiamala come voi tu, ma ju nun pozzu vidiri certi cosi. E macari tu, anarchico guardone!-

LUPERCHICO

Ma dai, i fantasmi mica hanno sensi..-

BASTIANU

E che è? Casumai vulissi vidiri a me nipitedda nella so intimita`? Mai sia!-

ERCOLE

Questo e` un guaio. I ragazzi ormai ci contano. Come si fa adesso?-

BASTIANU

Beh, pensannuci beni, na soluzione c’è… Vuol dire  che ce ne andremo noi..-

LUPERCHICO

Noi? E dove?-

ERCOLE

Gia`, dove?-

BASTIANU

Aspittati e lu saprete pristuni assai. Fatemi assittari. (si siede e si concentra, poi parla come se avesse davanti un’ipotetica radiotrasmittente) Pronto, pronto? Centro Controllo fantasmi? Passo! Pronto, mi sentite? Passo!-

VOCE

Qui centro controllo, chi chiama?-

BASTIANU

Qui e` il fantasma BASTIANU, avissi a fari na richiesta..-

VOCE

Matricola, prego..-

BASTIANU

(tirando fuori dalla tasca un foglio e leggendo)  Matricola 0011223344/P, come Palermo, passo!-

VOCE

Identificazione avvenuta, fate la richiesta. Passo.-

BASTIANU

Grazie, grazie tante.. Ecco, volevo chiedere, inzumma se pi casu siti accomodu, vulissi vulissi cangiari casa, e` possibile?-

VOCE

Restate in ascolto.-

BASTIANU

(a LUPERCHICO) Speriamo bene..-

VOCE

Fantasma BASTIANU, siete in ascolto? Passo.-

BASTIANU

Ca sugnu, passo.

VOCE

Ci sarebbe disponibile una casetta in via San GIOVANNI Galermo, al nr 970, vi sta bene? Passo.-

BASTIANU

Cu ci sta?  Passo.-

VOCE

C’e` una sala prove di una compagnia teatrale. Passo.-

BASTIANU

Accetto. Ah, ci fussi postu macari po me cumpagnu, sapiti è n’amicu.-

VOCE

E` un fantasma?-

BASTIANU

Si, un po’ bestia ma è un veru fantasima. Si chiama LUPERCHICO, fantasma anarchico.-

VOCE

Matricola, prego.-

BASTIANU

(a LUPERCHICO) Presto la matricola.-

LUPERCHICO

00326529/B.

BASTIANU

00326529/B. Come.. come.. bestia! Passo.-

VOCE

Restate in ascolto.-

LUPERCHICO

(nervoso) Ti stai divertendo, vero?-

BASTIANU

Cui, ju?  (finto tonto)-

VOCE

Fantasma BASTIANU, qui non risulta alcun LUPERCHICO fantasma anarchico, ma Lupercolo, fantasma discolo.-

BASTIANU

(A LUPERCHICO) E annunca?-

LUPERCHICO

Sono io, dopo ti spiego.-

BASTIANU

E`iddu, doppu mi spiega.-

VOCE

Affermativo . C’e` posto.. Da oggi potete trasferirvi. Buona permanenza nella nuova residenza. Passo e chiudo.-

BASTIANU

Chiudo.. Allura? Chi e` sta storia do fantasima discolo?-

LUPERCHICO

(imbarazzato).. Beh, sai, con l’eta`… essere fantasma… discolo. Insomma uno si sente ridicolo, no?  Poi, sono affari miei!-

BASTIANU

(sbellicandosi dalle risate) Lupercolo, fantasma  discolo… Invece LUPERCHICO, fantasma anarchico.. Ah,  ah.. chistu  e` cchiù serio, ca comu.-

LUPERCHICO

C’e` poco da ridere. sono un vero anarchico, io.-

BASTIANU

O vo’ cuccati, fantasma anarchico…macari tu sicomu tutti l’omini vivi: (con finta enfasi) vuoi sembrare, anzicche` essere… vuoi apparire diverso, come gli uomini?  E va bene, si vede che anche da morti ci portiamo appresso gli stessi difetti che abbiamo da  vivi. Sai cosa ti dico?  Non ci dovremmo dividere tra  morti e vivi, ma tra fantasmi e no, come dice ERCOLE.  Avanti, beddu valenti pigghiamuni a truscia e  smammiamo. Ti salutai ERCOLE, ahu ni veni a truvari evveru? –

ERCOLE

Contateci amici.-

LUPERCHICO

(prendendo le carte) I quadri li abbiamo regalati a GIOVANNI, ci restano solo queste…-

BASTIANU

E portamuni sulu chisti, vuoli diri ca ni facemu u  tresette co mortu…  (si avvia verso l’armadio, apre  lo sportello e inizia ad entrare) –

LUPERCHICO

E il morto chi sarebbe?-

BASTIANU

Un certo Luperculo, fantasma discolo..- (entra)

LUPERCHICO

BASTIANU, non incominciamo..-

BASTIANU

Senno` cchi mi fai, tintu bummaru?-

LUPERCHICO

Non chiamarmi bummaru, lacche` della corona..-

BASTIANU

Anarchico fraudolentu…-

LUPERCHICO

Servo del Re! (entra anche lui e chiude l’anta)

BASTIANU

(riaprendo l’anta e affacciando la testa) ERCOLE, ti  saluta Lupercolo, fantasma discolo.. Ahi, botta di  sangu! (fa capire che ha ricevuto un calcione nel sedere) Senti tintu Tidiscazzu di Romagna, ora t’abbessu ju.-

Si ode, proveniente dall’armadio, che ondeggia, un intenso litigio di breve durata, poi tutto torna tranquillo. ERCOLE, che si era tappato le orecchie, esce da sinistra, sorridendo divertito.

ERCOLE

Addio amici miei, fantasmi… e no! – (guardando il pubblico).-

Fine